La passione per la terra per la famiglia Bianchi, comincia intorno all’anno 1865/1870. Gli episodi che seguono l’inizio di una vera e propria “saga” della famiglia Bianchi e che sono entrati nella memoria e ora fanno parte ormai della leggenda della famiglia, anche se furono fatti realmente accaduti, vengono raccontati qui di seguito.
Giovanni Bianchi, il bisnonno, faceva il carabiniere a cavallo ed era assegnato alla scorta del re Vittorio Emanuele 2 in Sicilia. Ci fu, durante la missione un assalto alla carrozza reale. Il re e la carrozza vennero difesi dal bisnonno Giovanni e altri tre commilitoni e l’attacco fu cosi sventato. Il re apprezzò molto il gesto di coraggio e di dedizione al dovere dei militari e volle essere loro riconoscente. Infatti quando congedò i militari volle regalare loro un cavallo, una sella e un Marengo d’oro, moneta corrente in quegli anni.
Tornato dal servizio di leva, Giovanni volle mettere al sicuro i suoi guadagni e fece un investimento: acquistò un campo di 7 ha situato nel comune di Corteolona con il nome di Mezzavia. Da allora ha inizio la storia della famiglia Bianchi come coltivatori. Nonno Giovanni con nonna Ernesta ebbero 5 figli: Mario, Carlo, Luigi, Maria e Teresa. Una grande famiglia patriarcale o forse più matriarcale unita e dedita al lavoro della terra.
Nel 1922 affittano il podere Bellerio di ha 120 situato nel comune di Torre dei Negri dove si trasferiscono con tutta la famiglia. Dopo circa 10 anni affittano un nuovo podere sito nello stesso comune denominato la Selvatica di ha 65. Qui si trasferisce zio Luigi mentre Zio Carlo e nonno Mario rimangono al podere Bellerio. Dopo qualche anno Luigi con suoi 5 figli: Ada, Bruno, Piero, Lino e Giovanni affittano alcuni terreni a Torre d’Astari nel comune di Albuzzano di ha 160 e proseguono la loro strada.
Nel 1927 nonno Mario sposa Gavina Martina ed hanno 3 figli: Giuseppe, Ernesto e Giovanni. Anche loro nutrono una forte passione per la terra e vogliono, come scelta di lavoro e di vita, proseguire la strada tracciata dal loro padre. Vogliono ampliarsi, il lavoro e la durezza del mestiere non li spaventa.
Infatti nel 1955 affittano il podere Cascina Nuova sito nel comune di Filighera di ha 130. Adesso gli ha da lavorare sono 250.
Un’azienda di grandi dimensioni. Sono giovani e volenterosi e si buttano in questa impresa con entusiasmo.
Nel 1970 spinti dalla volontà di diversificare la produzione e per sfruttare le potenzialità dell’azienda avviano nel podere Bellerio un allevamento di suini a ciclo chiuso di 150 scrofe.
Nel 1972 il podere Bellerio viene messo in vendita e i tre fratelli non hanno un attimo di esitazione. Decidono di acquistare la proprietà consapevoli dei grandi sacrifici che questa scelta avrebbe comportato. Da affittuari a proprietari!
Nel 1973 i tre fratelli Bianchi sono soci fondatori insieme ad alcuni amici agricoltori del Consorzio Cerealicoltori del Basso Pavese, cooperativa prima e oggi unica nel suo genere di essiccazione, stoccaggio e commercializzazione di prodotti agricoli. Nel 1974 anche i proprietari del fondo Cascina Nuova decidono di vendere. Altra scelta da fare: l’azienda dei Bianchi era cresciuta e le prospettive erano buone. I tre fratelli decidono di compiere ancora questo ulteriore sforzo: comprano il podere Cascina Nuova.
Dopo 10 anni di proficuo lavoro insieme, intorno al 1979 i tre fratelli decidono di intraprendere strade diverse, dedicandosi ad attività imprenditoriali indipendenti gli uni dagli altri.
Nel 1960 Ernesto sposa Repossi Agnese che diventa madre di tre figli: Roberto, Stefano e Andrea. Papà Ernesto riesce a tramandare loro la passione per la terra e l’allevamento. Si costituisce una grande famiglia di coltivatori e allevatori.
Infatti nel 1990 terminati gli studi, i tre fratelli si fanno carico della crescita dell’azienda, sempre con l’ausilio dei genitori e della sua capacità di produrre reddito. Mettendo a frutto la lezione del papà e dei suoi fratelli, lezione di lungimiranza e di capacità di affrontare anche il rischio contenuto nella innovazione Roberto, Stefano e Andrea acquistano il podere Spessetta nel comune di Spessa Po di ha 60.
Nel 1998 nel podere Cascina Nuova i campi vengono coltivati anche con il metodo dell’agricoltura biologica, dove oltre al riso, che è la coltura primaria, vengono coltivati anche granoturco, orzo, soia e piselli.
Negli anni 2001/2006 ampliano l’allevamento fino ad arrivare a produrre circa 6000 suini l’anno